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You are here: Home / comunicazione / Vi stridono le orecchie sull’uso improprio del “piuttosto che”?: quando usarlo e quando non usarlo

Vi stridono le orecchie sull’uso improprio del “piuttosto che”?: quando usarlo e quando non usarlo

5 Dicembre 2022 da Chiara Leave a Comment

Quante volte vi siete chiesti il perchè “piuttosto che” venga utilizzato in maniera errata?

Uno degli errori linguistici più diffuso oggi in Italia è proprio questo.

Lo sentirete spesso pronunciare in televisione, durante dei webinar formativi, o in video di youtube di esperti digital o formatori.

L’uso improprio del termine è abbastanza fastidioso da ascoltare ma soprattutto crea delle ambiguità che nella vita quotidiana potrebbero portare anche a problemi irrisolvibili.

Ad esempio se ci trovassimo in auto e dicessimo al conducente gira a destra piuttosto che a sinistra, ovviamente chi usa correttamente la locuzione intende che deve girare a destra invece che a sinistra ma se usata in maniera scorretta si potrebbe pensare che si intenda a destra o a sinistra! Potete immaginare anche altre situazioni in cui si potrebbero creare incidenti o altro ancora.

IMPIEGO ERRATO

L’impiego purtroppo esteso  di piuttosto che nel senso di  o, sta generando dei veri e propri problemi di comprensione. Si sta addirittura riscontrando un uso e abuso improprio anche nei testi scritti, da parte di giornalisti e studenti universitari oltre che nel linguaggio comune e nelle conversazioni quotidiane. Dalle classi agiate del settentrione si è diffuso in maniera allarmante in tutta Italia.

Allarmante è quindi l’uso di  piuttosto che in sostituzione della disgiuntiva o.

Oltre al problema grammaticale della lingua italiana, questo utilizzo scorretto può creare ambiguità non solo linguistiche ma anche sostanziali nella comunicazione.

Riporto di seguito un tweet dell’Accademia della Crusca correlato ad articolo molto interessante presente nel sito a questo link https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/uso-di-piuttosto-che-con-valore-disgiuntivo/11: “PIUTTOSTO CHE abusivamente equiparato a OPPURE può creare ambiguità sostanziali nella comunicazione, può insomma compromettere la funzione fondamentale del linguaggio.”

E’ importante quindi  ribadire che “Piuttosto che” è una locuzione congiuntiva della lingua italiana.
È tipica della coordinazione sostitutiva, per cui una proposizione ne nega un’altra in modo totale e la sostituisce; equivale quindi ad anziché o invece di.

Per esempio: Parliamo di calcio piuttosto che di Formula 1. Indicando una preferenza circa un argomento al posto di un altro.

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